Michele Izzo

Michele Izzo nasce a Montoro inferiore (AV), da oltre dieci anni vive a Rimini con la famiglia. Trascorre la fanciullezza e la gioventù in collegi dislocati su tutto il territorio nazionale. All'istituto San Carlo di Osimo conosce Mario Pincherie, figura determinante che ne influenzerà il cammino artistico. Socio dal 2014 de Lo Specchio di Alice, Movimento Letterario UniDiversità, è autore della rivista Quaderni-incontri per riflettere. Poeta affermato già da tempo, egli stesso si definisce "cantore prestato alla pittura", colto dalle emozioni della poesia, traspone i suoi versi attraverso l'arte pittorica. Nonostante dipinga da sempre, la sua prima esperienza espositiva avviene a Budapest, nel 2019 in occasione della Biennale dell'Arte Italiana.

Su di lui...

Michele Izzo la metafisica delle emozioni.

Riprendendo la scia della metafisica di Giorgio de Chirico, l'artista ci conduce verso le sue radici dove prende vita un mondo fatto di assemblamenti di forme e figure che apparentemente non collimano fra loro, ma che l'artista ha studiato e accorpato per dare voce al suo pensiero che defluisce vivo nell'opera.
L'artista ha un'anima sensibile caratterizzata dalla capacità di cogliere tutto ciò che è Oltre la realtà, oltrepassando l'esperienza dei sensi.
Con l'opera L'altra faccia dell'amore, Michele non da un senso lineare all'opera ma ciò che vuol suscitare è l'emozione nell'animo del fruitore, assemblando un volto umano, di donna, con figure di nature morte. È la semplicità che anima l'artista che fornisce una lettura emozionale mediante l'occhio raffigurato, lo specchio dell'animo umano dalla quale egredisce l'essenza che ricongiunge l'essere alla propria matrice umana, proprio come emerge dal dal titolo, dove l'amore è quello verso se stessi che ci consente di tornare verso le nostre radici.
Proseguendo sulla scia delle emozioni, l'artista con l'opera Scene da un battesimo, adopera un linguaggio diverso rispetto a ciò abbiamo visto fin'ora. Abbandonata la matrice dechirichiana, Michele ci conduce verso i meandri delle proprie origini, li dove è la sede delle radici della sua anima artistica.
Michele questa volta parte proprio dalle origini, la nascita di una nuova vita, radice del principio dell'essere umano.
La tela è dominata dalle sfumature cromatiche che tendono al blu, un colore che richiama l'equilibrio, la calma e la serenità della sfera emotiva.
Il bambino, anima pura, che si approccia alla vita senza la contaminazione delle impurità dell'uomo.
L'artista ci conduce in un viaggio nei meandri della nostra essenza, illuminando la strada della purezza come vediamo mediante lo squarcio di luce che si apre nel cielo e fa da fondo alla scena di matrice sacra.