Philippe Daverio: il critico d'arte immortale.                        
di Elisabetta La Rosa


 Il 2 settembre 2020 si spegne all'età di 70 anni Philippe Daverio, noto critico d'arte.
Una perdita importante per il mondo della storia dell'arte, Philippe Daverio viene ricordato per la straordinaria capacità di far emergere il suo sapere culturale con semplicità ed un pizzico di ironia. I suoi testi critici vengono ricordati per l'immediatezza dell'analisi storico-critica esplicativa del linguaggio pittorico.
Daverio fece i primi passi nel mondo dell'arte nel 1975, aprendo la Galleria Philippe Daverio, in via Monte Napoleone 6 a Milano, successivamente vola a New York dove, nel 1986, apre la Philippe Daverio Gallery" rivolta all'arte del XX secolo. E, nel 1989, nasce la seconda galleria italiana di Daverio, sempre a Milano in Corso Italia 49.
Nonostante non portò mai a termine i suoi studi universitari, Daverio accrebbe le sue competenze come gallerista ed editore. Ricordiamo la sua esperienza in qualità di direttore del periodico Art e Dossier.
Fra le sue molteplici pubblicazioni ricordiamo nel 2011 il libro Il museo immaginato, nel 2012 Il secolo lungo della modernità, nel 2013 Guardar lontano veder vicino e a fine 2014 Il secolo spezzato delle avanguardie. Per la stessa casa editrice sono usciti nel 2015 i volumi La buona strada, L'arte in tavola e Il gioco della pittura.
Molteplici le sue apparizioni televisive in programmi culturali, lo ricordiamo come inviato speciale della trasmissione Art'è su Rai 3, è stato autore e conduttore di Art.tù. Dal 2002 al 2012 esce la serie Passepartout su Rai 3, programma d'arte e cultura, seguito poi da Il Capitale. Nel 2011 per Rai 5 conduce Emporio Daverio, una proposta di invito al viaggio attraverso l'Italia.
Un critico d'arte Immortale che ha segnato la nascita delle nuove generazioni di storici dell'arte, le sue collane d'Arte resteranno per sempre immortali nella memoria dei tempi.